
Ovvero come creare il tuo piano d’azione per raggiungere “il lavoro immaginato”.
Iniziamo a chiarire di cosa parliamo. Un progetto professionale è una visione, una decisione, un piano d’azione, un programma di attività. È il tuo manifesto verso il tuo futuro.
Che tu sia alle prime esperienze di lavoro o ancora alla ricerca della tua strada, … oppure che tu abbia una carriera avviata ma stia riflettendo che è ora di fare qualche cambiamento, … se stai cercando di schiarirti le idee su cosa potresti (e vorresti!) fare da grande, stai vivendo uno dei momenti più delicati della tua vita lavorativa.
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Il meglio che possiamo fare è cogliere le opportunità, calcolare i rischi connessi, stimare la nostra abilità di gestirli, e fare i nostri progetti con fiducia
Henry Ford
Stai certamente sperimentando che a ogni strategia segue un’azione, alla quale corrisponde una reazione
Tocchi con mano che per ottenere un dato risultato è necessario pianificare decisioni e mosse, in funzione dell’obiettivo, degli strumenti che hai a disposizione e delle possibili opzioni. O diversamente agiresti a random.
Stai perfezionando quello che tecnicamente è chiamato un progetto professionale
Anche quando si è alla ricerca di un impiego, darsi degli scopi, prendere informazioni e creare un progetto da perseguire diventa fondamentale. Solo con un’attenta pianificazione avrai scavato abbastanza a fondo in te stesso da saper riconoscere le tue capacità, aspirazioni e competenze, senza rischiare di cadere nella trappola dell’insoddisfazione. E se non pianifichi, non riesci a focalizzare quali azioni concrete intraprendere per andare dove vuoi andare. Al contrario finiresti per improvvisare, sparando i tuoi colpi a caso. Un investimento di energie, impegno e tempo alla fine mal ripagati.
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Cenni di letteratura sul concetto di progetto
Dell’argomento ha scritto Jean-Pierre Boutinet, psicologo, professore e ricercatore francese, una delle personalità moderne che si sono più interessate allo studio dei comportamenti umani nella progettualità (di vita e di lavoro).
A partire dagli anni ’80, Boutinet analizza quello che definisce il metodo progettuale. Ne distingue le fasi, i finali e i comportamenti patologici, anche. E riconosce che l’organizzazione di spazi e tempi d’azione è il tratto distintivo del processo. Il tutto è finalizzato a una conclusione, al raggiungimento di un obiettivo, e arrivarvi più o meno vicino stabilisce quanto siano state valide le azioni pianificate.
Secondo Boutinet è attraverso il progetto che la persona concretizza i suoi pensieri e intenzioni e li comunica agli altri, restando attore attivo, protagonista e “progettista” del proprio programma. Per quanto riguarda il progetto strettamente professionale-lavorativo, Boutinet sottolinea come per essere efficace esso si distingua per creatività (nulla a che vedere con la ripetitività o i condizionamenti del mestiere in sé) e per il saper anticipare i comportamenti. E per il fatto che le decisioni e azioni progettate rispondono (più o meno consapevolmente) a una preoccupazione. “Sapere cosa voglio” e “come intendo raggiungerlo” è nientemeno che una preoccupazione umana.
Se sai il francese 😇 puoi provare a leggerlo in versione originale!
I benefici di un progetto professionale
Un approccio progettuale al proprio lavoro, fatto di analisi e consapevolezza, aiuta non solo a ottimizzare gli sforzi, ma anche a rispondere ai cambiamenti che inevitabilmente ti coinvolgeranno. Il tempo che passa, gli scenari lavorativi che intorno a te cambiano (nuovi colleghi, nuovi brand, nuovi mercati, …), le scelte personali che fai e le novità che gli eventi portano con sé, la maturità che ti modella percezioni e priorità, le soddisfazioni e le frustrazioni che accumuli lavorando, … tutto incide su di te, all’esterno (dove lavori) e all’interno (le tue aspirazioni).
Per questo la costruzione del tuo progetto professionale è un’attività incessante, in continuo perfezionamento.
Il progetto professionale è quel mix di analisi e sintesi che all’inizio ti da il là per partire ma che poi, in corso d’opera, sostiene le tue scelte. È tanto causa quanto effetto delle tue decisioni.
Per fare chiarezza su cosa viene prima e cosa dopo 😅: il tuo progetto professionale è sì la traccia pre-organizzata su cui muoverai i tuoi passi nella ricerca del lavoro ideale. Ma non è un pre-requisito pre-confezionato e statico, quanto piuttosto un percorso. Che ha un principio, uno sviluppo e dei traguardi da raggiungere.
Storia di un progetto in divenire
Non ti allarmare se all’inizio (del tuo percorso di carriera, del tuo progetto, …) non sai bene come procedere. O dove andare. Per quanto puoi fare auto-analisi, è piuttosto improbabile che tutto ti sia “perfettamente chiaro, e da subito”. Soprattutto se stai scoprendo le tue abilità.
Col tempo, sarà poi l’esperienza a fare il resto. Non a caso quando si muovono i primi passi professionali, a farla da padrona è la curiosità, l’ambizione e un po’ di sana incoscienza. Poi, man mano che procedi nel lavoro, affronti opportunità DAVANTI A TE e soppesi le esperienze DIETRO DI TE, le tue aspirazioni le metterai a punto; e di conseguenza le azioni utili a centrarle.
E intanto incameri DATI e informazioni, ⇒ che diventano AZIONI, ⇒ che diventano ALTRI DATI e informazioni – più precisi – ⇒ che diventano ALTRE AZIONI – più efficaci – e così via…
È così, attraverso un’analisi continua, che il tuo progetto cresce, evolve, “restringe il campo” perché ti specializzi; perché affini i tuoi interessi e ti conosci via via di più; perché maturi le tue priorità.
Progetta il tuo futuro, ma con una matita
Jon BON JOVI
Costruisci il tuo Progetto professionale
Informazioni e relative azioni; indagine continua di te e indagine del contesto lavorativo in cui vuoi inserirti. Non ti ricorda nulla?
Ebbene sì: il bilancio delle competenze – di cui ti ho raccontato qualche tempo fa QUI – , è lo strumento principe per la costruzione del tuo progetto professionale.
Bilanciare competenze e aspirazioni è come definire le ipotesi su cui elaborerai il tuo teorema “lavoro ideale/progetto professionale”. Dovrai poi tener conto delle variabili ed essere pronto, nell’eventualità, a rivedere quelle stesse ipotesi.
Vuoi vederci più chiaro? Seguimi passo passo nel ragionamento e ti troverai ad avere in mano già una bozza del tuo progetto!
Per prima cosa bisogna porsi le domande giuste. E soppesare le risposte e le informazioni ottenute, con onestà verso se stessi e il contesto di lavoro dove vuoi inserirti.
Poi da lì devi essere pronto a prendere decisioni, a volte anche coraggiose. Dalla decisione alla tua “to do list” il passo è breve. Personalmente mi piace adottare la metafora del VIAGGIO: costruire il tuo progetto professionale è un po’ come organizzare il tuo viaggio più importante.
Il Progetto professionale: il diario di viaggio in 4 fasi. Leggi di più!
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Articolo aggiornato il 6 Gennaio 2021 alle ore 15:00
