Tipologie di colloquio: a ognuno il suo
Ricordi che qualche post fa abbiamo iniziato a classificare i colloqui di lavoro?
Ebbene, riprendiamo il filo da lì.
Le ipotesi
Sai già che il colloquio rappresenta il momento concreto di incontro e di dialogo personale tra Te-candidato e selezionatore.
È proprio quel momento strategico in cui tu, collaboratore potenziale, hai facoltà di mettere in luce il vero te stesso.
Nel contempo il valutatore da quello stesso incontro raccoglierà tutte le informazioni che gli servono per inquadrarti nel ruolo per il quale sta selezionando. E da lì egli trarrà quelle stime che lo porteranno a sceglierti (perché sei proprio quello che si sta cercando!), oppure a rifiutarti (perché NON hai confermato che possiedi i requisiti richiesti).
Detto ciò, è comprensibile immaginare che se cambia a) il profilo, b) il processo di selezione e c) chi lo svolge, le dinamiche di colloquio saranno diverse, e i confronti stessi andranno in modo diverso.
Già sai che, durante un colloquio, potresti dover interagire con persone diverse (facenti parte o meno della selezione), in momenti diversi ed essere anche sottoposto a diverse prove (con strumenti di analisi e valutazione distinti).
L’obiettivo stesso della conversazione può contraddistinguere diverse tipologie di colloquio. Anche se c’è un unico fine ultimo (ci è infatti ben chiaro che chi seleziona vuole “individuare il miglior candidato per…”!), senza ombra di dubbio ogni singolo momento della selezione acquisisce un obiettivo specifico: una prima conoscenza, un approfondimento tematico, una prova tecnica, un confronto con altri candidati, un’analisi psicoattitudinale…
E tu sei lì, a prestarti di volta in volta alle nuove regole del gioco. E a farti conoscere.
Ma sapendo distinguere le diverse tipologie di colloquio che potrebbero capitarti, non vivresti quel momento campale con minor apprensione? Tareresti in anticipo i tuoi comportamenti e magari ti puoi anche allenare a questa o quella eventualità.
Alcune interessanti differenze tra le tipologie di colloquio
Proseguiamo quindi la carrellata sulle diverse tipologie di colloquio.
In questo post mi soffermerò in particolare sul tipo di relazione che si instaura tra il Candidato/i e il Selezionatore/i, in funzione del NUMERO di soggetti partecipanti e dell’ambientazione dell’incontro.
Colloquio one-to-one (o individuale)
Si caratterizza per la presenza di UN SOLO intervistatore e UN SOLO candidato.
Tra le tipologie di colloquio è quella più comune e anche la più utilizzata in fase conoscitiva.
Si presta bene anche a situazioni di approfondimento specifico, e dunque anche in fasi più avanzate di Selezione; oppure a conclusione di una prova tecnica o di una dinamica di gruppo§§§, per andare a discutere individualmente i risultati.
È la modalità in cui si svolge anche il colloquio di assunzione.
In effetti il confronto individuale e il contatto diretto e “alla pari” tra le parti crea una situazione ideale di equilibrio – e mi sento di aggiungere di fiducia – che ben si adatta ai delicati momenti in cui una persona dev’essere conosciuta per quel che è davvero, nelle sue capacità, competenze e caratteristiche personali. Nel colloquio individuale si crea anche quel giusto grado di privacy e sincerità tra selezionatore e candidato, che agevolerà l’analisi dellacoerenza tra obiettivo del Lavoratore e obiettivo aziendale.
Nel colloquio one-to-one, il selezionatore che incontrerai potrà essere:
1) un consulente intermediario, se l’azienda ha ritenuto di esternalizzare la prima fase di selezione (un recruiter di un’agenzia per il lavoro, oppure il Consulente del lavoro; a volte anche il Commercialista);
2) o un esponente del dipartimento Risorse Umane aziendale (se l’azienda ne è provvista);
3) o ancora un responsabile del ruolo in cui si va selezionando (soprattutto per approfondire temi o capacità tecniche e specifiche della mansione);
4) oppure il titolare o colui che rappresenta i vertici dell’impresa (soprattutto in realtà più piccole o in fase finale della selezione, essendo quest’ultimo colui che generalmente ha l’ultima parola sulla scelta di chi assumere).
Il colloquio individuale si può svolgere in un ambiente interno o esterno all’azienda. In ogni caso si richiede un’adeguata privacy e una situazione comoda e tranquilla, adatta alla confidenzialità e sincerità che richiede il momento.
✒ È sempre opportuno avere con sé una copia del proprio Curriculum. E ricorda di preparare il tuo approccio sia generale sia particolare anche in base a chi incontrerai.
Colloquio in modalità Panel
Differisce dalle tipologie di colloquio individuale per il fatto che il candidato sarà intervistato da più persone contemporaneamente. Ma può avere le stesse implicazioni d’uso (fase conoscitiva, di approfondimento, post-prova tecnica o di gruppo, fase di assunzione).
E’ dunque un gruppo di più valutatori che accoglie il Candidato.
E solitamente ciascuno rappresenta un diverso ambito della valutazione: potrai incontrare contemporaneamente tecnici di ruolo, dipartimento Risorse Umane, manager o titolari aziendali, consulenti esterni, … e ciascuno darà lettura del colloquio per la sua specifica area di competenza.
In questo scenario è normale sentirsi più sotto pressione, perché uno squilibrio (anche fosse solo numerico) nel confronto è piuttosto evidente.
E’ come se fossi sotto una lente d’ingrandimento 😳.
E poi non è detto che tutti i soggetti presenti si porranno con te allo stesso modo. Dipenderà dalla reale composizione del gruppo (chi è presente davvero? 😶), dal tempo a disposizione, dallo stato di avanzamento della selezione (sei ancora alla fase conoscitiva o hai già superato alcuni step di selezione? 😀), dalla loro personalità e preparazione.
Resta il fatto che dovrai accontentare tutti i presenti, affrontando sia tematiche generali sia più specifiche della mansione, sia più personali.
Quando parli cerca di rivolgerti a tutti, almeno con lo sguardo, e non sovrastare eventuali conversazioni tra loro.
Può succedere che, affrontando un tema, si apra un dibattito e che due selezionatori inizino a discorrere tra loro. Ti dirò, se accade è un segnale positivo, di sensibilità e interesse verso quell’argomento. Purché tu cerchi di essere accomodante 😀.
✒ Quando affronti queste tipologie di colloquio, se porti con te più di una copia del tuo Curriculum, non è male!
Colloquio in successione (o in serie)
Stesse tematiche affrontate nelle tipologie di colloquio individuale e panel, ma dinamica con cui incontri i selezionatori ancora diversa.
In questo caso, infatti, i diversi soggetti intervistanti (ciascuno nel suo ruolo, tecnico, HR, consulente, manager, …) li incontri in momenti tra loro successivi, uno dopo l’altro in rapida serie. Una sorta di “incontro individuale multiplo” che potrebbe prevedere spostamenti di sede; o persone che entrano ed escono dalla stanza mentre parli.
✒ Il miglior suggerimento è di cercare di non perdere il filo del tuo discorso e di salutare sempre con grande interesse nuovi interlocutori che dovessero sopraggiungere.
§§§ Colloquio di gruppo §§§
Tra le tipologie di colloquio quella detta “di gruppo”, come suggerisce il nome stesso, esprime un momento di selezione che mette a confronto diretto, in attività comuni di gruppo, più candidati contemporaneamente: persone in corsa per lo stesso ruolo sono convocate nel contempo e chiamate a partecipare a delle dinamiche comuni e a svolgere insieme dei compiti. Le istruzioni le danno i selezionatori, che poi osserveranno e valuteranno la partecipazione dei candidati.
Nella quasi totalità dei casi la scelta di applicare un colloquio di gruppo al percorso di selezione, è legata all’intento di completare la conoscenza delle persone anche da un lato relazionale. Ponendo i candidati in situazioni sociali, se ne può appunto osservare il grado e la capacità d’interazione.
Dunque il colloquio di gruppo non sostituisce ma completa le dinamiche individuali e rientra di buon grado nelle tecniche di selezione che hanno carattere di “prova”.
Generalmente il colloquio di gruppo prevede:
→ una fase di spiegazione: il valutatore presenta il progetto e l’azienda, fa un ripasso del ruolo oggetto d’indagine (generalmente già noto, ma un ripasso tutti insieme e prima di avviare le consultazioni, uniforma definitivamente le informazioni circolanti, evitando effetti distorsivi di qualunque genere…), gli obiettivi della giornata e cosa succederà. ⇔⇔⇔ Ovviamente ti sei già preparato in anticipo sul profilo e sai per cosa stai concorrendo, no??? 👍👍👍 In questa fase è opportuno NON distrarsi, dimostrare comunque interesse e prepararsi una domanda “intelligente” sull’azienda/settore/ruolo. Non si sa mai che sia prevista la possibilità di fare subito delle domande di chiarimento (con cui spesso i selezionatori rompono il ghiaccio)… Fare scena muta può essere un’occasione persa per metterti in luce, buttati!
→ una fase di presentazione di ogni candidato di fronte agli altri: potrebbe essere previsto un giro di tavolo in cui ciascuno deve dire chi è, perché partecipa alla selezione, cosa vuol fare “da grande”, cosa si aspetta dal ruolo, dalla giornata e dall’azienda… ⇔⇔⇔ Sono domande di apertura e motivazionali a cui devi rispondere nei pochi minuti a tua disposizione. Ma sono abbastanza standard, in questa fase. La cosa migliore, quindi, è non farsi cogliere impreparati sulle proprie motivazioni e allenarsi su una breve ma efficace (e brillante!) presentazione di sé: perché hai deciso di esserci? Le tue esperienze o attitudini o interessi devono collimare con gli obiettivi del Selezionatore, oppure sarai un pesce fuor d’acqua…
→ la fase interattiva (che può durare anche un’ora!), dove ti presterai al gioco o dinamica prevista e illustrata dai selezionatori.
→ una fase conclusiva, ancora di gruppo o molto più spesso individuale, dove si traggono le prime conclusioni@@@.
@@@ Al colloquio di gruppo in effetti è opportuno far seguire un confronto individuale tra singolo candidato e valutatore. In un finale one-to-one (o panel), oltre a personalizzare la discussione valorizzando il singolo Cv, si ha l’occasione di spiegare i comportamenti osservati durante la dinamica di gruppo (o le scelte fatte, o decisioni, o dibattiti con gli altri…). Il selezionatore, a valle dell’esperienza, deve costruire un quadro più completo dei candidato, che parte dal percorso curricolare e arriva alle sue capacità di ragionamento passando per le abilità d’interazione.
Attenzione però!
Il selezionatore ti chiederà conto di risposte/atteggiamenti che hai dato/avuto, soprattutto se secondo lui non risultano sinceri o coerenti (col profilo o con i valori aziendali, …).
Ricordati dunque: il colloquio di gruppo è una prova a tutti gli effetti.
Gli OBIETTIVI del colloquio di gruppo?
In effetti gli OBIETTIVI di un colloquio di gruppo possono essere molteplici. E i dati rilevati dal selezionatore, di diversa natura.
Il gruppo di candidati è chiamato generalmente a svolgere un compito, o a dibattere e poi relazionare su un tema o un problema (legato ad es. al ruolo, al settore o all’azienda interessata dalla Selezione).
In tutto ciò, il recruiter potrebbe essere interessato a:
- ω misurare il contributo di ciascuno alla soluzione al problema. Si riscontra, così, chi ha avuto esperienze compatibili con l’argomento della selezione (avvantaggiato se il grado di esperienza è un elemento importante ai fini della scelta), oppure attitudini più trasversali come la capacità di analisi e problem solving, o la creatività (preferendo persone in potenziale).
Oppure:
- ψ misurare la dinamica sociale che si instaura nel gruppo. Osservando i comportamenti dei singoli nel gioco o nel dibattito, il selezionatore può valutarne l’attitudine al lavoro in team, le doti di leadership (o al contrario il candidato che tende a restare in disparte o ad assecondare gli altri), la capacità di comunicazione e di argomentazione, l’attitudine al confronto e la capacità di persuasione, l’assertività e l’ascolto: insomma quegli elementi di personalità che sono funzionali al ruolo*** e all’azienda selezionatrice.
Oppure:
- ς entrambe le cose. In tal caso il colloquio di gruppo sarà coordinato da più valutatori contemporaneamente: alcuni seguiranno le dinamiche del problema proposto, altri invece si dedicheranno alla sola osservazione di ciò che accade. Ti accorgerai della differenza: i primi PARTECIPANO ALLA DISCUSSIONE, ti danno le ipotesi, spiegano il compito, danno la parola, … e il loro interesse è la qualità di ogni intervento. Gli altri, che in genere restano più silenziosi e in disparte, non partecipano alla discussione ma GUARDANO; il loro interesse è appunto verso i comportamenti!
*** Dato che capacità di analisi/problem solving e socialità sono caratteristiche centrali nell’indagine di queste tipologie di colloquio, è molto probabile che ti imbatterai in queste dinamiche proprio se affronterai selezioni per ruoli in cui tali doti sono requisiti distintivi del profilo.
A seconda di obiettivi-profilo-modalità di organizzazione, il colloquio di gruppo può diventare :
- un role play: si inscena una situazione tipicamente gestita dal profilo e si chiede ai partecipanti di immaginarsi nel compito e di comportarsi come farebbero loro nella realtà di fronte a una tal situazione;
- un gioco d’impresa: è un’evoluzione del role play, in cui la simulazione è resa più complessa dal fatto che obiettivo finale e ruoli per ciascun candidato sono già assegnati: ognuno dovrà RECITARE UNA PARTE e di conseguenza effettuare delle scelte e tenere dei comportamenti come farebbe se gli accadesse davvero, ma rispecchiando chi impersona;
- un gruppo di discussione, cioè un dibattito su uno scenario ipotetico descritto: il gruppo deve confrontarsi per trovare una soluzione condivisa che sia per tutti la più efficace;
- un in-tray (o in-basket) test di gruppo: è un vero e proprio test su una situazione lavorativa problematica in cui i candidati sono chiamati a decidere/organizzare/pianificare. È destinato appunto a valutare competenze di pianificazione e di organizzazione, oltre che la leadership e la capacità di prendere decisioni.
Conclusioni
Nelle tipologie dicolloquio di gruppo, dato che sarai a confronto diretto con altri 8-10 candidati, è importante che tu non perda di vista due cose.
- è più difficile farsi notare se la scena è condivisa e in concorrenza diretta con altri. Approfitta del tuo tempo e di ogni momento in cui ti è concesso di dire la tua → →→ Quando lo fai, non dimenticare l’obiettivo dell’esercizio 👍 : che istruzioni hai avuto? Bisogna analizzare logicamente una situazione? Bisogna evidenziarne dei punti di forza/debolezza? Dovete pianificare delle attività? O trovare possibili soluzioni a un problema? Oppure ancora, cercare l’accordo su una soluzione condivisa tra tutti?
- nell’interazione, ricorda, è sempre apprezzato un atteggiamento POSITIVO (avvezzo a cercare una soluzione) e aperto al confronto COSTRUTTIVO con gli altri (evitando aggressività e polemiche). Sarai apprezzato se dimostri iniziativa e propensione a condividere le tue idee ma anche ad ascoltare quelle degli altri, cercando di accomodare i punti di vista. È apprezzata anche una comunicazione chiara, sicura, educata, non logorroica. E poi, le aziende sono sempre più alla ricerca di persone che vogliono fare squadra ma che non restino nelle retrovie.
Accetta che, anche nella mansione più standardizzata, sia diventato strategico saper reagire all’imprevisto. E se serve, devi saper decidere e prendere in mano le redini di un problema o una discussione, coinvolgendo e persuadendo chi è con te. Non c’è dubbio che queste siano alcune tra le soft skills più ricercate, e le tipologie di colloquio di gruppo ne sono un valido banco di prova.
In bocca al lupo!
Articolo revisionato il 12 Luglio 2019 alle 16:30.